“Cantine Aperte”, la manifestazione che sempre coinvolge migliaia di appassionati, quest’anno raddoppia:
Ticinowine come sempre organizza e propone l’evento, felicemente giunto alla sua 21a edizione.
Madrina dell’edizione 2019 sarà la voce storica di Rete Tre – RSI, Rosy Nervi, che attraverso il ricordo del nonno, ricostruisce la sua scoperta del nettare degli Dei.
Le porte di un’ottantina (77 per la precisione) di cantine ticinesi si apriranno anche quest’anno per promuovere il meglio della loro produzione in un ambiente rilassato e conviviale. “Cantine aperte” rimane il fiore all’occhiello delle manifestazione dedicate al mondo del vino.
Cantine Aperte 2019: cambiamo tutto per non cambiare niente!
Puntuale come il germogliare della, vigna arriva anche in Ticino il momento di Cantine Aperte che, a dimostrazione dell’enorme interesse, può contare quest’anno su ben 77 aziende iscritte. La 21 esima edizione è caratterizzata da un’importante novità: la manifestazione occuperà infatti due fine settimana ben distinti e più precisamente: il 25 e 26 maggio si apriranno le porte delle Cantine del Sottoceneri, mentre il 1° e 2 giugno saranno quelle del Sopraceneri ad accogliere gli ospiti. Ticinowine ha accolto con interesse questo suggerimento arrivato da più parti con la scopo di migliorare l’organizzazione e la possibilità di visita alle aziende del territorio. Sarà dunque più semplice, per l’appassionato di vino, pianificare le visite alle Cantine e decidere se dedicare un solo weekend o entrambi alla propria passione. Per rendere l’esperienza di Cantine Aperte ancora più indimenticabile, il mio consiglio al pubblico è quello di pianificare bene gli spostamenti tra una Cantina e l’altra, verificare gli orari di apertura e le attività collaterali proposte. Anche i temi delle bollicine, dei vini bianchi, degli assemblaggi, dei vitigni particolari o dei distillati sono un interessante spunto che merita un approfondimento. Auguro di conseguenza a tutti gli appassionati del vino del Canton Ticino e anche ai Produttori di approfittare al massimo di questa fantastica occasione di incontro.
Uberto Valsangiacomo, presidente Ticinowine
Nella bottiglia l’anima del vino.
Da piccola la cercavo, riflessiva nei riflessi del sorriso tranquillizzante del nonno un po’deformato dal vetro… lui, il nonno non il vetro, che dopo ore di estenuante lavoro, trovava conforto in un buon bicchiere del suo vino rosso preferito accompagnato da un po’ di “pan e crènga”.
L’avevo sentito definire “nettare degli Dei” – non il nonno, il vino – ma, non capivo… il nettare non c’entrava con le api? E il vino lo facevano le api? O gli Dei? Il concetto non era chiaro ma, di certo sapevo, che stavo relazionando con qualcosa di portentoso!
I Grandi della Storia hanno versato sangue sui campi di battaglia e vino nelle loro pance, per celebrare vittorie e siglare alleanze.
Ma bere del vino doveva rappresentare pure una portentosa esperienza creativa. Pensate a quante opere d’arte sono state partorite da penne e pennelli inebriati e forse anche inavvertitamente intinti dal (o nel) vino! Così un giorno, che mia nonna me ne fece assaggiare un goccio, ci provai.. ma no..neanche Jackson Pollock nei suoi momenti migliori! Ma quel giorno inizió forse la mia ascesa verso la spiritualità. Ci feci caso perché in chiesa iniziai a notare che “vino” stava in “divino” allo stesso modo in cui il Prevosto omaggiava il sacro bevendo il vino! Compenetrati foneticamente ed ora in connessione diretta.
Anche certe poesie ne parlavano e un tale Beaudelaire ne celebró le virtù di “Fiore del Male”. Lo vedi che le api c’entrano? ( api, fiori, nettare.. mi segui?)
Oh vino, arma salvifica dell’intera umanità tu che hai portato lavoro e conforto, sei tu più virtuoso o maledetto?
Maledetto chissá?
Ma dono sempre gradito, troneggiante lì al centro
di un bel tavolo imbandito.
Risollevi le sorti
di serate tra amici,
Disorienti nell’abbondanza,
Ma riunisci i nemici.
Accarezzi nei sogni
chi ha perso ogni strada,
E sai cantar ninnananne
al medicante per strada.
Oh tu che sei dunque
divino nettare amico,
di cui non si abusi
oltre al consentito!
poichè se il suo effetto inebriante rivela
Potrebbe irretir le menti come una ragnatela
E allor sarà più subdolo del canto ammaliatore
delle omeriche Sirene che turbarono in viaggio, Ulisse navigatore.”
Rosy Nervi